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I diritti d'autore di "Le avventure di Cin Cin" sono protetti e tutelati dalla Soc. S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori).
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- Classificazione:
- - Libro per ragazzi dai 6 ai 12 anni. (L'autore ha concepito il testo, per favorire la creatività dei ragazzi attraverso la consapevolezza di poter raccontare loro stessi una storia). Il testo può essere usato a tale scopo da insegnanti e animatori.
- Presentazione di Mario Sala Gallini:
- - Quella che state per leggere non è una storia, sono tante storie. C'è una strada segnata, solo questo: una magica strada argentata disegnatadalla luna sulla superficie del mare. E l'invito diretto ad incamminarcisi, su quella strada, assieme ai favolosi personaggi del libro, per il piacere di scoprire dove si arriverà o anche solo per provare l'ebbrezza di percorrerla. Un appello ad appropriarsi della storia, ad addentrarcisi con la propria fantasia e la propria sensibilità, a sperimentarla come un trampolino. Ognuno a modo proprio, perché ogni lettore è diverso, come diversi sono i due fratelli protagonisti del racconto: due caratteri opposti, diversi come possono esserlo il giorno e la notte, ma proprio come il giorno e la notte complementari e indispensabili l'uno all'altro. Perché nel mondo di Cin Cin le diversità si sommano, non si respingono.
E poi ci sono Pallino, la Sdraio, Panciuto, Nasi e soprattutto i giovani Baffi di Fante, che dentro gli opposti ci sguazzano, se è il caso anche andando in guerra per trasformarla in pace: un vibrante ponte di baffi gettato fra il mondo reale, quotidiano addirittura, di un villaggio vacanze, e quello fantastico, abbagliante e sconfinato, dove si dispiegano le avventure dei due fratelli. Un solido, fragilissimo ponte da percorrere con allegria e leggerezza: la leggerezza propria dei granelli di sabbia, dei bambini curiosi e delle creature marine.
Non si può non pensare, quando ci si imbatte nel bellissimo personaggio che dà il titolo alla storia, che questo Cin Cin, sulla sua cometa di Halley (dove corre di tanto in tanto a fare rifornimento di energie), prima di mettersi in viaggio attivando quel meraviglioso propulsore ad aranciata che ogni mortale, se è onesto, gli invidia, abbia respirato qualcosa della brezza delicata proveniente dall'asteroide B612 patria dell'immortale personaggio di Saint-Exupéry. "Tutte le stelle mi verseranno da bere", dichiara il Piccolo Principe sul finire del suo racconto: difficile non avvertire un immaginario filo diretto, se la missione di Cin Cin, che fra le stelle ci scorrazza, è proprio quella di dissetare chi ne ha bisogno. Un filo argentato, naturalmente, forse fatto solo di luce, un filo di sezione ovale o triangolare, o magari più robusto e resistente, come un laccio di scarpone: di volta in volta reinventato, insomma, per le esigenze di una storia tutta diversa.
Come il Piccolo Principe, anche Cin Cin stempera lungo il tragitto pillole di saggezza: ci ricorda ad esempio come "nelle vicissitudini del mondo bisogna sempre essere pronti a cambiare la propria idea iniziale", perché nel campo delle idee -nessuno la sa bene come lui!- non vale essere parsimoniosi, bisogna produrre in eccedenza, e quand'è il caso non temere di contraddirsi. E ci ricorda che per poter conoscere il mondo bisogna avere pazienza e curiosità, ma soprattutto tempo.
Così, quando sul finale viene chiamato in causa il gioco come un elemento in grado di dilatare il tempo ("la regola magica del tempo che svanisce giocando"), viene da pensare che forse solo lì, nel gioco, si potrebbe davvero trovare tutto quel tempo che serve per poter conoscere il mondo. Conoscere giocando: non so se lui sarebbe d'accordo, ma per me che ho avuto il piacere di frequentarlo, è un motto che non mi stupirei di trovare vergato a grandi lettere sul cancello di casa Jeva. Non si scrive se non ciò che si è.
"La letteratura", ha scritto Nabokov, "non è nata il giorno in cui il ragazzo, gridando al lupo al lupo, uscì di corsa dalla valle di Neanderthal con un gran lupo grigio alle calcagna: è nata il giorno in cui un ragazzo arrivò gridando al lupo al lupo, e non c'erano lupi dietro di lui". Così va anche per le vicende di questo libro. Forse non incontreremo mai Cin Cin e i suoi amici, ma il nostro impegno dev'essere quello di continuare a cercarli.
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